Shirogamon e Kurogamon in pixel art
La katana è un'arma che serve per giustiziare, non pensare mai di salvare qualcuno.



Recensione del manga di Nabari

Eccoci qui con la recensione del manga di Nabari, che ho voluto posticipare per poter dare un giudizio anche riguardo al finale.

Prima di tutto, qualche precisazione: Nabari NON è Naruto, e chi ha intenzione di leggerlo tenga bene a mente di non aspettarsi un Naruto moderno, ma semplicemente un manga a sé in cui sono presenti i ninja. Anche se alcuni elementi risultano simili, andando avanti potrete capire che in realtà sono del tutto diversi (mi riferisco al potere di Miharu, alla storia di Raimei e così via; ulteriori info qui). E se avete già visto l'anime, non demoralizzatevi se all'inizio la trama sembra uguale, in realtà fin da subito ci sono piccole-grandi differenze che valgono la pena di esser viste e rendono il manga molto più gradevole e meno banale da leggere.

Finite le precisazioni, iniziamo col parlare della grafica: i disegni migliorano man mano, anche se all'inizio lo stile è un po' incerto, con il proseguire dei capitoli diventa sempre meglio; Kamatani riesce a rendere ogni personaggio unico, si capisce ad occhio chi è parente di chi, chi è maschio e chi è femmina (anche i giovani), e se non si capisce o due personaggi sembrano identici è perché è fatto apposta! Anche se a volte i personaggi possono apparire anoressici (soprattutto nei primi volumi), l'anatomia è ben studiata e le scene d'azione, che comunque sono messe in secondo piano dalla psicologia e dalla drammaticità dei personaggi, sono rese bene.

Passando alla trama, questa risulta essere più profonda di quanto sembri. Tutti i personaggi hanno una storia dietro, avvenimenti che li hanno portati al mondo di Nabari, avvenimenti che hanno generato il loro carattere attuale, ognuno ha il proprio obiettivo e, nonostante esistano diversi villaggi e clan, tutti seguono le proprie convinzioni senza guardare in faccia nessuno. Ma ci sono persone che, pur volendo uscire da questo sistema, non ci riescono e finiscono per rimetterci tutto, anche la vita; o persone che sviluppano le proprie idee durante la storia e cambiano atteggiamento, non all'improvviso ma gradualmente.
A differenza dell'anime, comunque, ogni personaggio ha un ruolo nella storia, nulla è lasciato al caso, non ci sono momenti vuoti o banali e quasi tutti i dubbi vengono chiariti (sebbene il finale sia un po' lasciato all'interpretazione del lettore). Soprattutto alla fine, a mio parere, si assiste al maggior numero di colpi di scena di tutto il manga, tra morti, tradimenti, e misteri tipici del duro mondo di Nabari.

Conclusioni:
Il manga è organizzato bene ed è di gran lunga migliore dell'anime. Le psicologie e i passati sono ben studiati e ad un'analisi approfondita si rimane stupefatti da quanti dettagli Kamatani è capace di inserire nel comportamento di ogni personaggio. L'azione c'è ma non quanto la parte drammatica, non è quello insomma l'obiettivo del manga quindi non createvi aspettative inutili solo perché vengono nominati i ninja (le lotte però ci sono comunque, non preoccupatevi). Non è comunque un manga totalmente drammatico, ci sono scene leggere e divertenti a fare da intermezzo, per rompere un po' l'atmosfera tragica che a volte avvolge del tutto un intero volume.




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